La Nascita
Invero possiamo, avremmo bisogno del tempo e potremmo prendercelo in questi giorni.
Possiamo comunque fissar alcuni capisaldi della conversazione sulla venuta delle anime sul pianeta terra.
Considerando la nascita come un riproporsi di nuove opportunità di lavoro possiamo far entrare nel corpo fisico e negli altri corpi le informazioni che costituiscono quelle tracce.
La libertà di fare queste esperienze è comunque regolata da tracce ben precise che non sono vere e proprie leggi ma sono recupero di passati restituite in tracce dalla purificazione dell’anima.
Serve innanzi tutto aprire il capitolo della nascita come un libro costituito da pagine. Ogni pagina descrive una possibilità di esperienza che modifica continuamente il racconto. Esso comunque rientrerà verosimilmente nella traccia macro descritta e tracciata al momento della nascita.
Formare un percorso dipende dal singolo, si certo, ma la conformità è regolata dalla copertina che racchiude le pagine.
Il racconto potrebbe essere di 2 pagine di 50 o di 500 ognuno riscrive la sua storia.
L’Incarnazione
Il patrimonio che si riceve all’atto della incarnazione estrae alcuni strumenti che se praticati saranno evoluti così come il programma dell’incarnazione ha tracciato.
Siamo costantemente nel flusso della vita e le incarnazioni sono opportunità che vale la pena prendere seriamente applicandosi e studiando.
Osserviamo costantemente le pagine scriversi e possiamo anche chiedere aiuto, ma si sa, la proverbiale protervia umana limita la visione generale delle creature del cosmo.
I vari piani dell’incarnazione pullulano di esseri che aiutano e sostengono, ma noi siamo i fautori del nostro tracciato anche per ciò che comprendiamo di queste caratteristiche e creature.
Il nostro piano eterico energetico ci sostiene e il piano astrale aiuta la nostra costruzione del mondo, esso è il fautore della modellazione del fisico e delle nostre visioni.
Non esiste nessuna alterazione solo e solamente, la volontà di persistere e di applicarsi estendendo la sensibilità della percezione su altri piani che comunque sono di questa dimensione sensoriale.
Il mondo non è anzi il mondo così esiste solo come rappresentazione, ma è tramite essa che vediamo, udiamo, tocchiamo emozioniamo e pensiamo.
Ogni forza è di stimolo e di sollecito all’uso dei veicoli dell’incarnazione.
In questo senso maggiore è la nostra capacità di applicarci alla comprensione di questo mondo, maggiore sarà la possibilità di sviluppare usare ed evolvere le attitudini sviluppate tramite gli strumenti resici disponibile dell’incarnazione.
Le Resistenze
Nel tentativo di evolvere dobbiamo mettere in conto le forze contrarie che si chiamano forze di resistenza, esse hanno il compito di creare momenti e forme atte alla riflessione, alla insorgenza di domande di nuovi punti di vista, condizioni in cui ci si trova nel momento in cui sperimentiamo un nuovo stato una nuova soluzione un nuovo strumento.
L’evoluzione passa attraverso le ere del solido, dell’eterico, del liquido e dell’aria costituenti l’oggetto dell’incarnazione. Le prove del corpo legate alla resistenza, del ‘se’ legate alla stabilità emotiva e della mente pensante legata al solo pensiero costituiscono le righe di quelle pagine, pagine e pagine.
Ad un certo punto del percorso entra in gioco l’astrazione.
L’emozione e il pensiero sono collegate e come tali rappresentano evolutivamente la condizione della mente manifesta e pensante, come piastrelle lucidate, sebbene non potranno essere mai limpide come uno specchio, possono essere rese pulite e rese terse dalla consapevolezza essendo strumenti delle tracce, delle linee del libro.
Rendersi consapevoli di questo “meccanismo” che non è nient’altro che l’uso appropriato dei corpi potrà essere il primo passo verso la rinascita.
Che questa accada dopo o prima del rilascio del corpo fisico dipende solamente dall’operato dell’individuo, dalla caratteristica del Karma accumulato e dall’incontro con un maestro dei piani superiori.
La sua presenza nella propria vita cambia il piano dell’esistenza già “qui ed ora” fornendo impulso alle manifestazioni dei siddhi(*) e allo sviluppo della comprensione dei piani sottili di cui è costituita l’esistenza.
La Luce
In quelle circostanze la luce entra prepotentemente nella vita dell’individuo al punto da estraniare dalle manifestazioni del giogo presente.
Le trappole in cui si immerge nella venuta delle varie vite è disarticolata dalla limpidezza della visione della mente, del collegamento con il Se superiore diffusore di luce e forza e visione.
Non esiste nessun vincolo solo ed esclusivamente una unica visione, l’evoluzione dell’anima “qui e ora” e nei mondi sottili, questa condizione è l’anticamera della liberazione di questa esperienza in questo spazio tempo.
Non è possibile vedere la luce, il suo splendore se le tenebre ancora sono presenti, essa è la condizione costante dell’incorporeità, della completa informazione e formazione.
Rincorriamo le foglie in autunno, il freddo in inverno e la fioritura in primavera ed il frutto in estate, esiste una quinta stagione che racchiude ognuna come unica fonte del divenire. Aiutate chi non vede, sostenete chi non pensa, benedite chi cieco al mondo ne diventa schiavo inconsapevole.
Nulla è più deleterio di chi ha ricevuto doni e strumenti e rivolge il suo sguardo volgendosi continuamente indietro perdendo di vista la vetta.
Ogni piano è il punto successivo di rinascita, questo è il nostro “qui e ora “ da vivere ed evolvere.
Il risveglio non è per chi dorme, ma per chi è già sveglio.
(*) significa “perfezione, ottenimento, realizzazione, abilità o potere”. Si tratta di poteri inizialmente nascosti o meno, miracolosi e magici capaci di alterare la realtà ordinaria e che lo yogi usa per il beneficio degli esseri senzienti e non per fini egoistici.
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